“Pronti a difendere Berlusconi se gli verrà impedito di fare campagna elettorale e di parlare al suo popolo”. Più berlusconiano di Berlusconi. Simone Furlan, leader dell’Esercito di Silvio, a Intelligonews anticipa un ‘canovaccio’ di iniziative per difendere il leader dopo la conferma dell’interdizione per due anni. E su Alfano è tranchant….
Furlan dopo la conferma dell’interdizione per Berlusconi lei ha detto che siete pronti alla rivolta civile e addirittura a morire per lui? Conferma?
«Ho detto che il popolo di Silvio certamente è stanco di subire e vedere che il proprio leader continua a essere calpestato da chi non si rende conto che così facendo si distrugge la volontà di almeno dieci milioni di italiani che si riconoscono negli ideali e nei valori che il presidente incarna».
Ma in concreto cosa siete pronti a fare?
«Siamo disposti a mettere in atto tutte le forme di protesta per manifestare la nostra rabbia e il nostro disappunto. Ho spiegato che per rivolta civile intendo un’iniziativa promossa nell’ambito delle regole democratiche. Non immagino in Italia, paese di moderati, una rivolta in stile Grecia».
Voi che rappresentate l’anima popolare del popolo azzurro come vivete questa fase?
«Ci aspettavamo una sentenza del genere. Riteniamo che sia il prosieguo di questa grande ingiustizia, cioè una condanna politica perpetrata dal ‘braccio armato’ della sinistra che si chiama Magistratura Democratica».
Lei che ha un canale diretto con Berlusconi, ha avuto modo di sentirlo in queste ore?
«Gli ho mandato un messaggio di solidarietà, vicinanza e affetto ma negli ultimi quattro giorni non l’ho sentito perché l’ho lasciato tranquillo. Credo che in questi momenti sia giusto comportarsi così, oltretutto il presidente proprio in questi giorni è molto indaffarato perché deve affrontare la questione delle europee».
Ma l’impedimento alla candidabilità è un fatto oggettivo e insuperabile. Quindi in che modo Berlusconi potrà guidare la battaglia per le europee?
«La cosa fondamentale è che non gli tolgano o limitino la possibilità di parlare e rappresentare quei milioni di italiani che si riconoscono in lui. Del resto abbiamo l’esempio di Grillo che guida da fuori il suo movimento e anche lui è stato condannato. Il fatto della candidabilità o meno, diventa un aspetto in più. Noi avremmo tenuto tantissimo ad avere il presidente nostro capolista ma l’importante è che non gli precludano la possibilità di fare campagna elettorale. Purtroppo abbiamo questo terrore…».
Terrore derivato anche dal pronunciamento dei giudici atteso per il 10 aprile su come Berlusconi dovrà scontare la condanna, cioè se agli arresti domiciliari o in affidamento ai servizi sociali. E’ così?
«Trovo incredibile in Italia che si diano gli arresti domiciliari o i servizi sociali a una persona che ha solo da insegnare e non deve essere rieducata proprio a niente. Noi siamo stati i primi quando Berlusconi fu condannato nell’agosto scorso, a chiedere a Napolitano di dare l’agibilità politica e lo facemmo appellandoci all’articolo 681 del codice di procedura penale che al comma 4 dice che il Capo dello Stato può concedere la grazia motu proprio o su richiesta del Guadasigilli. Non solo: siccome il primo atto di Napolitano dopo la sua elezione nel 2006 fu dare la grazia a Bompressi condannato per l’omicidio del commissario Calabresi, pensavamo avrebbe mantenuto un atteggiamento coerente. Purtroppo Napolitano ha dimostrato di essere il vero leader della sinistra, come gli ultimi tre governi dimostrano».
A proposito di europee, posto il fatto che Berlusconi non potrà candidarsi, oggi la Gelmini ha detto che potrebbero essere candidate Barbara e Marina. Che c’è di vero e che ne pensa?
«Non ho notizie certe in merito, ma ho sempre sostenuto che qualora Marina Berlusconi che ho avuto il piacere di conoscere decidesse di scendere in campo sarei felicissimo di sostenerla e lavorare al suo fianco e al fianco di Toti incaricato di traghettare il partito in questa fase delicata. La considero una persona molta capace che nella vita ha fatto un percorso molto simile a quello del padre; è una manager di grande successo e siccome il consenso lo dà il popolo, sono convinto che lei abbia tutte le carte in regola per poter ereditare il grande consenso del padre. Lo stesso vale per Barbara anche se, diversamente da Marina, non ho avuto modo di conoscerla».
Ereditare?
«Non mi scandalizzano i discorsi che vengono fatti sulla successione dinastica perché è già accaduto e nessuno se n’è scandalizzato nelle più grandi democrazie occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti: lo abbiamo visto con Kennedy, con Bush, con Clinton e la moglie».
Ma lei che conosce personalmente Berlusconi, come pensa reagirà alla conferma dell’interdizione?
«Credo che il presidente dopo un momento in cui metabolizzare l’ennesima batosta, reagirà come un leone, come lui solo sa fare».
Perché’ l’Esercito di Silvio non ha aderito alla raccolta di firme per la grazia promossa dalla Santanchè?
«Si tratta di un’iniziativa personale dell’onorevole Santanchè, dopodichè noi questa iniziativa l’abbiamo già sperimentata quasi un anno fa ma abbiamo visto come si è espresso il presidente della Repubblica. Piuttosto riteniamo fondamentale mettere in atto una mobilitazione per impedire che il leader dei moderati sia privato del suo diritto-dovere di rappresentare gli elettori che lo votano».
Da Ncd pochi commenti sull’interdizione di Berlusconi. Come se lo spiega?
«L’unico che ha dimostrato intelligenza è Cicchitto del quale ho letto una dichiarazione di vicinanza al presidente. Per quanto riguarda Alfano ho già detto che lui ha avuto tutto da Berlusconi e nell’unico momento in cui gli è stato chiesto di dare anziché a ricevere, ha tradito il padre. Una volta ho detto che era l’eterno secondo; oggi sono più che convinto che, al massimo, sia un eterno quinto…».
